Unione Europea: Nuova direttiva in ambito di prestazione energetica

L’Unione Europea è determinata nell’impegno per lo sviluppo di un sistema energetico sostenibile, competitivo, sostenibile e decarbonizzato. L’Unione si impegna a ridurre le emissioni di gas a effetto serra di almeno il 40% entro il 2030, rispetto alle emissioni registrate nel 1990, aumentare la quota di energia prodotta dall’utilizzo di fonti rinnovabili e a ridurre il consumo energetico. L’obiettivo è quello di elaborare un sistema energetico sostenibile, competitivo, sicuro e decarbonizzato entro 2050.

Per raggiungere tale scopo è stato necessario rivedere le disposizioni della direttiva 2012/27/UE, inoltre sarà necessario dotarsi di misure a lungo termine volte a raggiungere l’ambizioso obiettivo di decarbonizzazione del parco immobiliare a cui è riconducibile circa il 36% di tutte le emissioni di C02.

Nelle parti introduttive della nuova direttiva si evidenzia quanto le attuali disposizioni concernenti le ispezioni degli impianti siano state ritenute poco efficienti sotto il profilo dei benefici ottenibili in termini di risparmio energetico. La Commissione ha rilevato quanto soluzioni tecniche per l’efficienza energetica a basso costo, come il bilanciamento idraulico dell’impianto di riscaldamento e l’installazione delle valvole termostatiche oggi non sono sufficientemente prese in considerazione.

Al fine di conseguire i miglioramenti delle prestazione energetica dell’edifici si propone di modificare le disposizioni in materia di ispezioni sugli impianti, suggerendo l’esclusione dell’ispezione sui piccoli impianti di riscaldamento, ma aumentando l’attenzione su impianti di alta potenza e includendo una valutazione in condizione di esercizio tipiche o medie, come le condizioni di carico parziale, che meglio rappresentano i reali consumi energetici degli impianti.

Anche alla Commissione Europea è chiaro il considerevole investimento amministrativo e finanziario da parte degli stati membri per la formazione e l’accreditamento di esperti e suggerisce, agli Stati membri che hanno avviato programmi di ispezione e controllo efficaci, di continuare ad applicare tali regimi anche per impianti di condizionamento di modesta potenza.

La direttiva entra nel dettaglio delle potenze minime di impianto oltre le quali dovranno essere previste le ispezioni, limiti incrementati rispetto alla vecchia direttiva, ma che a parere dello scrivente è alquanto inutile evidenziare in quanto parametri di una direttiva che dovrà essere recepita a livello nazionale e che potrà essere attuata anche con requisiti di prestazione più ambiziosi da quelli minimi indicati. L’invito è quindi anche quello guardare con particolare attenzione a “teorici, e pubblicizzati, incrementi di soglia”.

Il settore più innovativo toccato dalla direttiva è certamente quello della mobilità elettrica, che impone per edifici non residenziali di nuova costruzione e per quelli sottoposti a ristrutturazione importante, di provvedere almeno alla predisposizione di un punti di ricarica per veicoli elettrici, disposizione che dall'anno 2025 si estenderà a tutti gli edifici non residenziali dotati di più di venti posti auto. Per gli edifici residenziali sarà doveroso predisporre punti di ricarica, uno per ogni posto auto.

L’aggiornamento della direttiva sulla prestazione energetica in edilizia impone nuovi strategie nazionali, che ogni stato membro dovrà attuare entro il 10 marzo 2020, data in cui faremo un ulteriore passo verso la completa decarbonizzazione.